settembre
Settembre, il periodo migliore per una ripartenza in qualsiasi ambito della nostra vita

A settembre, la maggior parte delle persone torna a svolgere le consuete attività quotidiane.

La scuola riapre le porte a studenti e insegnanti; fabbriche, uffici e negozi riprendono i normali ritmi lavorativi; le città gradualmente si ripopolano; interminabili code di automobili ricominciano a comparire sulle strade.

Un po’ a malincuore, i divertimenti o il dolce far niente delle vacanze diventano un ricordo, cedendo il posto al lavoro, lo studio e le preoccupazioni di ogni giorno.

Se abbiamo dedicato le nostre giornate di agosto a rinfrancarci fisicamente e mentalmente, in questi giorni ci troviamo in una condizione particolarmente positiva.

Infatti in questa fase di passaggio, tutto il nostro essere è come un seme che, dopo aver passato un periodo di riposo a riparo nel terreno, è pronto a germogliare a nuova vita.

Per questo, possiamo considerare l’inizio di settembre il periodo migliore per una ripartenza in qualsiasi ambito della nostra vita: personale, relazionale, lavorativa.

Il mese più propizio per avviare o programmare nuove attività

Un tempo, gli antichi calendari di provenienza agropastorale, scanditi dal ritmo del lavoro nei campi, erano strettamente legati ai cicli vitali della natura.

Così, gli abitanti delle prime comunità contadine avevano l’abitudine di contare i mesi dell’anno proprio a partire da settembre; in particolare, nel calendario rurale della Sardegna, nel quale settembre prendeva il nome di «cabudanni», cioè capodanno.

Da sempre, questo è il mese in cui ha inizio l’annata agraria, in quanto maggiormente opportuno per avviare o programmare i lavori di semina, coltivazione e raccolto.

Ancora oggi, piccole e grandi aziende di ogni settore, utilizzano le prime settimane di settembre per redigere e mettere in pratica il business plan per i mesi successivi.

L’equinozio d’autunno: il rinnovato sodalizio di forze opposte

Inoltre, a settembre si verifica un fenomeno astronomico che, secondo la tradizione, porta armonia e prosperità: l’equinozio d’autunno.

Infatti, in occasione dell’equinozio, il giorno e la notte hanno una durata esattamente uguale, e questa profonda simbologia che rappresenta il rinnovato sodalizio di forze opposte, da sempre ispira riti, celebrazioni e festeggiamenti in tutto il mondo.

Molti di questi derivano da antiche credenze sul suo potere magico di rendere grazie per l’estate appena passata e accattivarsi la benevolenza dell’inverno alle porte.

Per questo, è considerato il momento migliore per effettuare scelte caute, attente ed equilibrate in ogni ambito.

Ecco quindi che il perfetto equilibrio tra luce e buio di questa particolare circostanza ci incoraggia ad orientare anche i nostri criteri di sviluppo economico, politico, sociale e personale ispirandoci al rispetto della natura e all’insegnamento dei suoi cicli.

Il momento giusto per fare qualcosa di nuovo e utile per noi stessi e il nostro benessere

Settembre diventa allora il periodo dell’anno più opportuno per ritagliarci un po’ di spazio e tempo per fare qualcosa di nuovo e utile per noi stessi e il nostro benessere.

Spesso però, intraprendere una strada diversa dal solito risulta faticoso, difficile o doloroso, soprattutto perché non riusciamo a staccarci dalle nostre abitudini radicate, anche quando sappiamo che non ci fanno bene.

Un poliziotto durante la sua ronda notturna, vide un uomo ubriaco che cercava qualcosa sotto un lampione.
– Che cosa sta cercando?
– Le chiavi di casa.
– Le ha smarrite qui?
– No, laggiù.
– E perché le cerca qui, sotto il lampione?
– Perché laggiù è troppo buio, mentre qui c’è una buona luce.

Paul Watzlawitck, Il paradosso del lampione in “Istruzioni per rendersi infelici”, 1984

Personalmente, ritengo questa storiella molto utile, e per questo la ripeto spesso nei miei corsi di Dinamica Mentale, perché ci aiuta a comprendere un nostro comportamento assurdo ma molto frequente.

La realizzazione di un futuro più roseo e soddisfacente

Infatti, tante volte cerchiamo la soluzione ai nostri problemi (personali, lavorativi, di relazione, sociali, ed altri) nel posto sbagliato, pur di non allontanarci dalla nostra cosiddetta zona di comfort.

Essa è l’insieme delle nostre credenze, convinzioni radicate e abitudini di pensiero che sembrano costituire per noi una garanzia di successo, mentre in effetti spesso rappresentano un ostacolo alla realizzazione di un futuro più roseo e soddisfacente.

Da oltre cinquant’anni, l’Accademia Europea CRS IDEA, grazie a delle semplicissime ma altrettanto efficaci tecniche di rilassamento e di visualizzazione creativa, consente ai propri iscritti di acquisire e potenziare la propria creatività e le proprie consapevolezze, abilità personali e sociali.

Giorno dopo giorno, l’applicazione autonoma di queste tecniche aiuta ciascuno a diventare sempre più in grado di aiutare sé stesso e migliorare la qualità della propria vita, quella dei propri cari e di tutte le persone con le quali entra in contatto.


L’Accademia Europea svolge le sue iniziative su tutto il territorio nazionale, sia in presenza che online.

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mente amica agosto 2023
Le stelle cadenti di agosto ci indicano come attivare la legge di attrazione

Un profondo significato simbolico per la nostra evoluzione personale

Ad agosto le città si svuotano, il traffico urbano rallenta, mentre la maggior parte degli uffici pubblici e privati, scuole di ogni ordine grado, aziende e attività commerciali, si fermano.

Tutto sembra invitare a prendersi una pausa dal tran-tran quotidiano per godersi le tanto attese ferie estive.

Uno dei momenti più tipici dell’estate occidentale consiste nel darsi appuntamento la notte di San Lorenzo per osservare il cielo.

Si dice che il fascino di questa notte magica abbia radici nella tradizione cattolica secondo la quale le stelle cadenti rappresentano le lacrime che S. Lorenzo versò durante il martirio.

In realtà, la consuetudine di osservare il cielo in questa notte è ancora più antica e risale all’epoca dei romani, che ritenevano le stelle cadenti un dono del dio Priapo, portatore di prosperità alle coltivazioni.

Ancora oggi, questo fenomeno meraviglioso, tanto amato da adulti, ragazzi e bambini, ha un profondo significato simbolico per la nostra evoluzione personale.

Infatti, incoraggia la nostra naturale abilità di rinnovarci e riscoprire quegli strumenti che l’universo ci ha donato per affrontare costruttivamente l’esistenza ed i suoi insegnamenti, ma che spesso dimentichiamo o non sappiamo di avere.

Tra questi doni, il più straordinario è la nostra capacità creativa, che si nutre della fiducia in noi stessi, grazie alla quale riusciamo a dare forma e corpo ai nostri sogni.

Le stelle e la forza dell’amore per una trasformazione interiore

Forse proprio per questo, abbiamo imparato dai nostri antenati a chiedere aiuto alle stelle cadenti per la realizzazione dei nostri desideri.

Perché le stelle rappresentano una spinta importante per coltivare e completare quel processo di trasformazione interiore ed esteriore dal quale siamo tutti nati. 

L’azoto nel nostro DNA, il calcio nei nostri denti, il ferro nel nostro sangue, il carbonio nelle nostre torte di mele, sono stati prodotti all’interno di stelle che crollano. Siamo fatti di stelle.

Carl Edward Sagan (1934-1996), uno dei più famosi astrofisici e divulgatori scientifici del Novecento.

Fin dalla notte dei tempi, miliardi e miliardi di atomi di materia intergalattica hanno percorso milioni di anni luce per riunirsi, compressi dalla forza di gravità, nei singoli elementi di tutto ciò che compone la nostra esperienza, compresi noi esseri umani.

In altre parole, le stelle sono fuori di noi, nel cielo, ma sono anche dentro di noi: possiamo quindi dire con certezza che siamo fatti della stessa materia delle stelle

Le stelle nel viaggio divino di Dante

E forse proprio per questo, tutte e tre le cantiche della Divina Commedia terminano con la parola «stelle».

… E quindi uscimmo a riveder le stelle

(Divina Commedia, Inferno, canto XXXIV, v. 139). 

Infatti per Dante, le stelle rappresentano il destino che l’universo ha stabilito per l’uomo, ricompensa del suo desiderio di canoscenza, che si realizza continuando a percorrere una strada in salita.

Io ritornai da la santissima onda
[…] puro e disposto a salire a le stelle. 

(Divina Commedia, Purgatorio, canto XXXIII, vv. 142-145). 

Così egli, dopo essersi dissetato con l’acqua di un fiume santo, è rinnovato nell’animo e pronto a proseguire ad un livello di autoconsapevolezza ancora superiore

[…] ma già volgeva il mio disio e ’l velle,
[…] l’amor che move il sole e l’altre stelle.

(Divina Commedia, Paradiso, canto XXXIII, vv. 143-145). 

Infine Dante, giunto al termine del suo viaggio, si accorge che tutti i suoi bisogni e volontà (disio e ‘l velle) sono mossi dall’amore che anima la forza creatrice, le aspirazioni e i desideri (il sole e l’altre stelle).

Un aiuto per affrontare le difficoltà della vita e realizzare i nostri desideri

La stessa parola «desiderio» è intimamente ed etimologicamente connessa alle stelle

Deriva dall’unione della particella latina de, che indica mancanza, con il termine sidera, che letteralmente significa «stelle», «astri».

Questa condizione di «mancanza di stelle» era particolarmente sentita nell’antichità, quando gli astri erano fondamentali perché i viandanti potessero seguire la giusta direzione, i sacerdoti potessero tenere celebrazioni sacre e gli indovini potessero fare profezie. 

Seguendo questa antica tradizione, tanti di noi, nella notte di San Lorenzo, volgiamo speranzosi lo sguardo alle stelle perché ci aiutino ad attraversare le difficoltà della nostra vita o a realizzare i nostri desideri.

Questo perché cerchiamo da sempre di trovare quella luce che illumini il nostro percorso, in modo da farci vivere un’esistenza più soddisfacente e ricca.

Utilizzare consapevolmente la Dinamica Mentale per l’auto-realizzazione

Ma l’esperienza ci insegna che ciò rimarrà un’illusione, almeno finché non impareremo a rilassarci, utilizzare consapevolmente la visualizzazione creativa e le affermazioni positive per abbandonare alcune zavorre pesantissime.

Sono quei comportamenti, abitudini e atteggiamenti mentali non costruttivi che frenano o addirittura impediscono la nostra ricerca di una vita piena di gioia e veramente degna di essere vissuta.

Moltissime persone hanno già cominciato a comprendere nel proprio intimo quali impedimenti abbandonare e come sostituirli con schemi di pensiero costruttivi

Tutto questo grazie all’opera di tante organizzazioni umanocentriche e, tra queste l’Accademia Europea con la sua Dinamica Mentale, prezioso strumento per compiere un meraviglioso viaggio individuale verso l’auto-realizzazione.

Infatti, la Dinamica Mentale è un metodo socio-educativo volto al benessere, adatto ad uomini e donne di qualunque età e livello di istruzione che desiderino stare bene con sé stessi e le altre persone che l’Accademia Europea distribuisce gratuitamente da oltre cinquant’anni a tutti i suoi iscritti.

La sottile malinconia della domenica sera

Nonostante agosto sia proprio il mese in cui dovrebbe essere più facile ricaricarsi di energia positiva, molte persone si lasciano prendere da un sottile malessere

Molti specialisti dicono che questa strana sensazione assomiglia alla malinconia della domenica sera, quando pensiamo alle fatiche della settimana lavorativa che sta per ricominciare.

Questo stato d’animo colpisce tante persone: sia chi ama l’estate, sia chi, mal sopportando caldo e confusione, non vede l’ora che finisca.

In altri casi, sfocia nella convinzione stressante di dover fare necessariamente qualcosa di speciale, e successivamente nel senso di insoddisfazione per non aver fatto quanto ci si era promessi di fare, o non aver riposato abbastanza.

Come attivare la legge di attrazione per superare il mal d’agosto 

Molto probabilmente conosciamo tutti i sintomi di questo mal d’agosto: svogliatezza, scarsa motivazione, stanchezza cronica, la cosiddetta fame nervosa o, al contrario, mancanza di appetito.

Questa condizione può influenzare profondamente il nostro benessere psicofisico con ricadute sulle nostre relazioni personali, familiari e di lavoro.

Il primo passo per affrontare e superare questo tipo di malessere, ed evitare che si trasformi in un disagio ancora più grande, è essere indulgenti con noi stessi e darci tutto il tempo che ci occorre.

Quindi, impegnarci a vivere il presente, cioè riconoscere ad ogni momento della giornata il suo valore intrinseco, prestando attenzione a quello che facciamo o succede intorno a noi.

Solo prestando attenzione a ciò che abbiamo, poco o tanto che sia, senza lamentarci di quello che vorremmo avere, attiveremo la legge di attrazione.

È un argomento straordinariamente interessante, del quale parleremo più approfonditamente in uno dei prossimi numeri di Mente Amica.


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la vera vacanza mente amica
La vera vacanza è fare il vuoto dentro di noi

Il rimedio universale per il benessere psicofisico

Per molti italiani, le tanto attese vacanze estive sono alle porte, e per i più fortunati, sono già cominciate. 

Studenti, impiegati, operai, casalinghe le hanno aspettate tutto l’anno dopo mesi e mesi lunghi e grigi di lavoro e sacrifici.

Eppure, spesso le vacanze si dimostrano meno gradevoli del previsto, tradendo il loro significato ampiamente condiviso di rimedio universale per il benessere psicofisico.

Un tempo senza obblighi e costrizioni

La parola vacanza evoca un tempo senza vincoli e costrizioni, con la libertà di vivere giornate che cominciano più tardi, e nottate all’insegna della mondanità.

Questo improvviso cambiamento delle proprie abitudini, seppur piacevole, in alcuni casi può generare forte stress, produrre sensazioni di disagio personale e molto più spesso di quanto ci si possa credere, acuire situazioni di conflitto nelle relazioni familiari.

Inoltre molte persone, così come hanno difficoltà a staccare dal lavoro, e ogni giorno ne portano a casa il peso e le preoccupazioni, fanno lo stesso anche in vacanza. 

In questo modo le vacanze, universalmente ritenute portatrici di cose belle, possono trasformarsi in una prova durissima, capace di peggiorare la qualità della nostra vita. 

Il vero significato della vacanza

Come spesso accade, per comprendere il significato più profondo delle situazioni che ci coinvolgono, occorre partire dalle parole che utilizziamo per descriverle.

Così, scopriamo che il termine «vacanza» deriva dal verbo latino vacare, cioè «essere vuoto» e dal suo participio presente vacans, che le dà il significato di «ciò che è vuoto».

Per questo, affinché la vacanza ritrovi la sua originaria forza ristoratrice, occorre che le restituiamo la sua eccezionale caratteristica di dimensione spazio-temporale vuota.

Invece, se ci affanniamo a renderla un tempo riempito di occupazioni, divertimenti e di tutte le necessarie attività di preparazione e organizzazione, in effetti, non è una vera vacanza.

Un meccanismo che logora il benessere psicofisico e la gioia di vivere

Oggi, sempre più persone passano l’intera esistenza dibattendosi tra una routine quotidiana vissuta malvolentieri, e periodi di vacanze in cui sentono quasi l’obbligo di divertirsi, facendo cose fuori dall’ordinario.

Questo meccanismo anti-umano è incoraggiato dai mass-media e dalle aziende che producono e vendono beni di consumo e logora il benessere psicofisico, l’autostima e la gioia di vivere.

Il concetto di vacanza contiene un altro grande inganno: la falsa idea che le persone normali possano prendersi del tempo per sé stessi solo poche settimane all’anno.

Fare il vuoto dentro di noi per dare spazio a ciò che vogliamo davvero

Se invece cominciassimo a lavorare su noi stessi tutti i giorni, il concetto di «vacanza» diventa una dimensione facilmente raggiungibile in ogni momento.

In questo senso, essere in vacanza significa fare il vuoto dentro di noi, nei nostri pensieri, placando emozioni e sensazioni disturbanti, per trovare ristoro e conforto anche in mezzo al caos.

Grazie a questo tipo di esperienza, di gran lunga più soddisfacente rispetto ad alcuni momenti all’anno di svago o baldoria, scopriamo di avere tutto lo spazio e il tempo che desideriamo per fare, e soprattutto essere ciò che vogliamo davvero.

In questo modo, non ci sarà nemmeno una settimana, o un giorno, in cui ci sarà impedito di andare in vacanza, anche solo per una o due ore

Come ritrovare l’energia mentale

Forse qualcuno si è lasciato convincere che non ha neanche un po’ di tempo da dedicare quotidianamente alla cura di sé, e che pochi giorni di distrazione all’anno bastano per ritrovare l’energia mentale necessaria per affrontare adeguatamente le sfide di ogni giorno.

Invece, con le tecniche di rilassamento e visualizzazione creativa che l’Accademia Europea distribuisce gratuitamente ai suoi iscritti, è possibile conquistare agevolmente il benessere in ogni occasione ed in ogni periodo dell’anno.

Questi esercizi semplici e di immediata applicazione, ci consentono di recuperare un ideale stato di benessere del corpo e della mente, migliorare le nostre relazioni, e aumentare la nostra capacità di affrontare efficacemente la quotidianità.


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valutare-per-correggere-senza-giudicare-mente-amica
Il modo migliore di affrontare la fine dell’anno scolastico (e la vita): valutare per correggere, senza giudicare

Giugno 2023: la fine di un anno scolastico particolarmente complesso

Per tradizione, la fine dell’anno scolastico rappresenta da sempre un importante momento di bilanci per insegnanti, genitori, allievi.

Ma indubbiamente questa volta lo è ancora di più, perché quello che è appena trascorso è stato un anno particolarmente complesso.

Infatti, quest’anno siamo tornati senza interruzioni a vivere la scuola tra i banchi, dopo ben due anni di disordinata alternanza tra didattica a distanza e lezioni in presenza.

Così, bambini, ragazzi e adolescenti hanno dovuto modificare ancora una volta le loro abitudini e adattarsi a nuovi ritmi di studio e vita privata.

Questa circostanza è ancora più difficile da gestire per gli scolari più piccoli, intimamente bisognosi di una certa stabilità e di una routine quotidiana rassicurante.

Ecco perché, più che in passato, questa è un’occasione importante per fermarci a riflettere sul modo più corretto di affrontare la fine dell’anno scolastico.

La scuola, una palestra di vita in cui imparare a conoscere sé stessi e gli altri.

Insegnanti ed educatori di ogni tempo, almeno in teoria, concordano che la scuola non è solo un luogo in cui imparare a leggere, scrivere e far di conto.

Il bambino non è un vaso da riempire, ma una sorgente da lasciar sgorgare

(Maria Montessori, 1870-1952)

Insegnare non significa riempire un vaso, ma accendere un fuoco

(Montaigne, XVI sec.)

La mente non è un vaso da riempire, ma, come la legna da ardere, ha solo bisogno di una scintilla che l’accenda e le dia l’impulso per la ricerca, e un amore ardente per la verità

(Plutarco, II sec.)

In altre parole, la scuola è una palestra di vita nella quale il docente dovrebbe essere l’allenatore con il compito di guidare i ragazzi a superare i propri limiti e allargare gli orizzonti.

Dovrebbe essere il luogo in cui ci si impara a confrontarsi con i propri pari e con l’autorità; dovrebbe essere il luogo nel quale allenarsi a scoprire i propri punti di forza e le aree di miglioramento.

Ho scritto dovrebbe.

Una auspicabile funzione della scuola: correggere senza giudicare.

La scuola ha anche la funzione di correggere gli errori ma, perché sia efficace, occorre superare l’atteggiamento giudicante, ancora molto diffuso, di caccia al problema.

Infatti, molto spesso si valutano gli studenti in base a ciò che non va, a quello che gli manca per raggiungere determinati standard. 

Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la vita a credersi stupido.

Anonimo

Questo aforisma molto popolare ci dice che quest’atteggiamento si rivela assolutamente demotivante per i più giovani perché contribuisce a instillare n un crescente senso di inadeguatezza e spirito di rassegnazione.

Col tempo, i ragazzi più sensibili, quand’anche riuscissero a dimostrare le proprie capacità, potrebbero sentirsi sminuiti nel proprio valore o scoraggiati a proseguire.

Invece si dovrebbe trarre ispirazione dalle qualità che contraddistinguono ogni allievo, dai traguardi che ognuno ha raggiunto e dagli ostacoli che, con maggiore o minore fatica, ognuno ha superato.

Col tempo, i ragazzi più sensibili, quand’anche riuscissero a dimostrare le proprie capacità, potrebbero sentirsi sminuiti nel proprio valore o scoraggiati a proseguire.

Invece si dovrebbe trarre ispirazione dalle qualità che contraddistinguono ogni allievo, dai traguardi che ognuno ha raggiunto e dagli ostacoli che, con maggiore o minore fatica, ognuno ha superato.

Infatti, nel suo significato etimologico più vero, la parola “correggere” deriva dal latino cum rigere che significa tenere insieme, migliorare, aggiustare le cose.

E la scuola dovrebbe farlo proprio a partire dagli errori da cui è possibile trarre un insegnamento.

Valutare uno studente significa riconoscere il suo valore come individuo

La scuola è il più grande centro educativo permanente, che costruisce a fondare i pilastri del nostro patrimonio culturale.

Ma la ricerca del sapere può dare frutti validi solo se procede di pari passo con il riconoscimento del valore dell’individuo e la considerazione della sua umanità e del suo vissuto.

Caro professore, sono un sopravvissuto di un campo di concentramento. I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite da ingegneri istruiti, bambini uccisi con veleno da medici ben formati, lattanti uccisi da infermiere provette, donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiori e università. Diffido – quindi – dell’educazione. La mia richiesta è la seguente: aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani. I vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti. La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani.

(Lettera che il preside di un liceo americano inviava ai suoi insegnanti all’inizio di ogni anno scolastico, pubblicata ne Les mémoires de la Shoah di Anniek Cojean su Le Monde il 29 aprile 1995)

E questa è un’arte che può essere praticata solo all’interno di relazioni sane, animate da fiducia reciproca, in cui ciascuno non si pone mai contro, ma procede sempre con l’altra persona.

Una mappa per l’esplorazione dei propri talenti e potenzialità

In questo senso, uno dei compiti più preziosi della scuola è mostrare all’allievo una mappa per la scoperta, conoscenza e accettazione dei propri limiti e l’esplorazione dei propri talenti e potenzialità. 

Per fare questo, il primo passo come insegnanti, educatori o genitori, è coltivare il desiderio intimo e sincero di migliorare ogni giorno la propria empatia.

Essa consiste innanzitutto nella capacità di prestare attenzione alle capacità spesso nascoste dei ragazzi, e non solo alle loro carenze.

Solo così li aiuteremo a dare la giusta importanza ai traguardi raggiunti, a stabilirne di nuovi, ad affrontare responsabilmente i fallimenti, a fare tesoro di ogni esperienza.

Questo processo continuo inizia con la nascita e si estende attraverso l’intera vita, e attraverso un’idonea strutturazione della personalità umana, conduce al più vantaggioso inserimento dell’individuo nella società.

È questo il principio che muove le iniziative promosse dall’Accademia Europea CRS-IDEA.

I suoi programmi socio-educativi consistono in un insieme di attività attraverso le quali ogni individuo può acquisire e migliorare le proprie consapevolezze, abilità e valori

In questo modo, ciascuno sarà sempre più in grado di aiutare sé stesso e migliorare la qualità della propria vita, dei propri cari e delle persone con cui entra in contatto in contesti sempre più ampi, fino ad abbracciare l’intera umanità.


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L'amore comincia con il rispetto per la nostra immagine allo specchio - Mente Amica
L’amore comincia con il rispetto per la nostra immagine allo specchio

Perché maggio è il mese dell’amore

A maggio ricorre la festa della mamma e per i cattolici, maggio è il mese mariano, cioè dedicato alla Madonna.

Questa tradizione popolare, acquisita dalla Chiesa solo negli ultimi secoli, deriva dal risveglio della natura in questo mese particolarmente ricco di fiori ed oggi è molto sentita. 

Infatti il cardinale John Henry Newman così descrive Maria, la madre di Cristo: «il fiore più bello che si sia mai visto nel mondo spirituale». 

Ecco perchè queste due ricorrenze, per ciò che rappresentano, fanno diventare maggio il mese dell’amore.

La ricerca di una definizione universale

Ma cos’è l’amore? 

Nel vocabolario Treccani, l’amore è definito come un “sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia”. 

Secondo lo psicologo cognitivo Sternberg, l’amore è il risultato di tre elementi fondamentali: intimità, passione e impegno; quindi è l’unione di confidenza e affinità, comprende un coinvolgimento fisico e sessuale, ed è rafforzato dalla reciproca responsabilità di mantenere la relazione nel tempo.

Invece per Maslow esistono due tipi di amore: uno adolescenziale, romantico ma immaturo che si fonda sul colmare i propri vuoti interiori; uno più maturo, che per essere vissuto richiede prima amore per sé stessi, e che vede l’altra persona come un arricchimento.

Il quesito impegna da sempre filosofi, psicologi e specialisti di diverse discipline e ispira scrittori, musicisti e persone comuni affascinati da questa domanda così complessa e profonda, per la quale sembra impossibile trovare una risposta che metta d’accordo tutti. 

Questo perché il termine amore evoca immediatamente in ciascuno di noi un’immagine diversa.

Nella maggior parte dei casi, si tratta delle persone a noi più care come i figli, i genitori, il partner, ma anche il nostro animale domestico o le nostre passioni come lo sport, il cibo, i viaggi, ed altre.

L’amore è uno stato del nostro essere

Chi invece segue dei percorsi di crescita personale, ha imparato a considerare e vivere l’amore come uno stato dell’essere.

Infatti, finchè cercheremo l’amore esclusivamente in qualcuno o qualcosa che si trova al di fuori di noi, lo percepiremo sempre in modo parziale, incompleto, insoddisfacente. 

Oppure lo confonderemo con il bisogno di stabilità affettiva, il senso di possesso, la dipendenza.

Anche perché, per un periodo più o meno lungo, tendiamo ad idealizzare il destinatario di quel sentimento che chiamiamo amore.

Invece, come ci ricorda Eckart Tolle nel suo libro Il potere di adesso: «L’amore è uno stato dell’essere. Il tuo amore non è all’esterno, ma risiede in profondità dentro di te. Non puoi mai perderlo, ed esso non può lasciarti»

Una relazione sana con noi stessi, le altre persone e tutto ciò che ci circonda

Allora, vivere pienamente e felicemente l’amore, significa innanzitutto imparare a conoscere noi stessi e stabilire una relazione sincera e positiva con chi siamo veramente.

Il primo passo è iniziare a trattare con massimo rispetto e delicata sincerità la nostra immagine che vediamo nello specchio.

In questo modo, ritroviamo una profonda pace interiore che deriva dalla scoperta che tutto ciò di cui abbiamo bisogno per essere felici è già dentro di noi. 

Questa nuova consapevolezza ci mostra che siamo sempre in una relazione d’amore, a partire da noi stessi, con le altre persone e con tutto ciò che ci circonda: animali, piante, oggetti materiali, luoghi, circostanze. 

Una libertà sempre più grande ed una felicità sempre più intensa

È quell’ «amor che move il sole e l’altre stelle» che si rivela a Dante al termine del suo viaggio attraverso Inferno e Purgatorio, quando il Paradiso si mostra a lui come un luogo di pace in cui l’amore illumina ogni cosa.

Infatti, come esseri umani siamo chiamati a scambiare amore in ogni momento con tutto ciò che esiste, nella realtà e nella nostra immaginazione, godendo sia dell’amore che riceviamo che del riflesso di quello che offriamo. 

Questo è il nostro Paradiso, e si rivela in tutta la sua luce nella nostra vita quando abbiamo equilibrato ogni paura e lasciato andare ogni forma di dipendenza, facendo spazio ad una libertà sempre più grande ed una felicità sempre più intensa.

L’amore è quindi molto più di un sentimento che ci lega a qualcuno o qualcosa.

È una condizione ideale di presenza a noi stessi, un senso di intima connessione con ogni elemento della natura, la certezza di essere parte di un meccanismo infinito che unisce ogni cosa nell’universo.

Questo è il fine di tutta l’azione sociale dell’Accademia Europea CRS IDEA, a partire dal suo corso di base: Dinamica Mentale Somatopsichica.


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perche-la-pasqua-e-il-momento-migliore-per-inizare-un-cambiamento Mente Amica
Perché la Pasqua è il momento migliore per iniziare un cambiamento

Ancora oggi, la Pasqua porta un messaggio di pace, gioia e rinnovamento originale e attualissimo.

Questa ricorrenza cade in un periodo dell’anno da sempre ritenuto speciale e per questo, anche se con diversi nomi, usi e costumi, quasi tutte le religioni del mondo ne condividono l’importanza.

Per esempio, molti studiosi fanno risalire il termine inglese “Easter” (Pasqua in italiano) a Eostre, la divinità anglosassone della primavera, oppure Astarte, la dea fenicia della fecondità, o alla sua controparte babilonese Ishtar.

Anche le raffigurazioni più popolari della moderna iconografia pasquale come il coniglio e le uova, sembrano derivare da simboli di fertilità tramandati da antichi rituali della tradizione pagana europea e mediorientale.

Oggi la globalizzazione le ha trasformate in semplici strumenti di business, e l’augurio più grande che possiamo farci è guardare oltre questi schemi ormai così radicati, per restituire a queste immagini la loro forza primordiale.

Infatti, secondo un antico rito primaverile celebrato in alcune culture, si riteneva che regalare uova decorate e colorate fosse auspicio di prosperità, buona salute e felicità.

Inoltre, secondo diversi antropologi, il significato simbolico di rinascita e rinnovamento della Pasqua ha origine da antichi riti di adorazione del sole.

Questi erano compiuti in occasione dell’equinozio di primavera per dare il benvenuto al sole e ingraziarsi il suo grande potere di dare nuova vita a tutto ciò che nasce in questo periodo.

Anche noi potremmo portare un po’ di questa magia nelle nostre vite, se lasciassimo andare almeno in parte le ancore dell’ego e della razionalità.

Leggi anche: La primavera ci insegna ad accogliere ed amare tutti gli aspetti della nostra vita

Lasciar andare pensieri, atteggiamenti e comportamenti negativi

Per noi occidentali, attualmente il significato della Pasqua abbraccia il concetto di morte e rinascita, ed è l’espressione più profonda di rinnovamento che possiamo immaginare.

Contemporaneamente, in molte famiglie è ancora viva l’usanza delle cosiddette “pulizie di primavera”.

Essa deriva dalla tradizione ebraica di liberare la casa da polvere, sporcizia e oggetti non più utili in occasione dell’arrivo della Pasqua.

Questo antico rituale univa la necessità di prendersi la giusta cura del focolare domestico alla più profonda esigenza spirituale di allontanare da sé pensieri, atteggiamenti e comportamenti negativi.

Ma sembra che l’uomo moderno abbia dimenticato o non riesca più a trovare il tempo per fermarsi e riflettere su questo.

Ecco perché, ancora oggi, le festività pasquali possono rappresentare il momento più proficuo per iniziare un cambiamento, oppure affrontare nel migliore dei modi una novità nella nostra vita.

Il necessario equilibrio tra intuito e ragione

Per esempio, possiamo decidere di liberarci di un aspetto del nostro carattere che non ci è più utile, oppure di potenziare una nostra dote o qualità per goderne ancora più appieno.

Ma siccome ogni scelta che facciamo ci pone di fronte ad un bivio, intraprendere una strada piuttosto che un’altra comporta sempre una rinuncia, una perdita, un dolore. 

Infatti, anche se siamo guidati dal desiderio di migliorare, la nostra naturale e umana resistenza al cambiamento, seminerà insormontabili ostacoli e paure profondissime sul nostro percorso.

Occorre quindi apprendere come mettere in equilibrio la parte intuitiva e analitica, creativa e razionale, immaginativa e logica del nostro pensiero.

Come superare gli ostacoli alla nostra auto-realizzazione

Ogni giorno, numerose scuole di crescita personale, forniscono tante indicazioni per ritrovare la nostra armonia interiore e affrontare con successo questo viaggio.

Tra queste, possono rivelarsi molto utili le tecniche di Dinamica Mentale Somatopsichica e gli altri programmi socio-educativi offerti gratuitamente ai propri iscritti dall’Accademia Europea.

Attraverso questi semplici esercizi di rilassamento e visualizzazione creativa, possiamo cominciare fin da subito a migliorare la nostra vita e le nostre relazioni, procedendo a passo sicuro verso la nostra auto-realizzazione.


L’Accademia Europea svolge le sue iniziative su tutto il territorio nazionale, sia in presenza che online.

Consulta l’agenda degli appuntamenti di formazione dell’Accademia Europea cliccando sul link:

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insegnamento primavera mente amica
La primavera ci insegna ad accogliere ed amare tutti gli aspetti della nostra vita

Marzo è un mese straordinario durante il quale assistiamo al passaggio della natura dallo stato invernale di gestazione, in cui le energie sono dormienti, ad uno attivo, dinamico, portatore di nuova vita: la primavera.

Marzo nelle tradizioni più antiche

Nella cultura assiro-babilonese, questa stagione era associata al dio della bellezza Tammuz (Adone) che, dopo aver dimorato per tutto l’inverno nel buio dell’Oltretomba, in primavera veniva alla luce mostrando tutta la sua incantevole bellezza. 

Ritroviamo questo mito anche nell’antica Grecia: secondo la tradizione, a marzo Persefone si ricongiunge alla madre Demetra, dopo aver soggiornato in inverno col suo sposo Ade negli inferi. 

Demetra è così felice di riabbracciare l’amata figlia che sino all’autunno riempirà la terra di fiori e frutti. 

Invece i Celti celebravano Eostre, la divinità del sole nascente simile a Venere. 

Il suo nome deriverebbe da aes, cioè “est”, il punto dove ogni giorno sorge la luce dell’alba, collegata alla energia vitale necessaria perchè nuovi rami nascano e diano fiori e frutti.

Il doppio significato simbolico della cerimonia del fuoco

Oggi in Italia, Spagna, Portogallo e altri paesi con una forte tradizione cattolica, marzo è il mese della festa del papà, che coincide con la ricorrenza di S. Giuseppe.

In questa occasione, in diverse zone soprattutto del mezzogiorno d’Italia, vengono allestiti falò in strade, piazze e grandi spazi aperti.

Questi fuochi, che spesso raggiungono dimensioni davvero notevoli, hanno un doppio significato simbolico relativo al passaggio tra inverno e primavera.

Da una parte, con l’azione purificatrice del fuoco, i nostri avi auspicavano l’allontanamento delle energie negative dalla terra per propiziare i futuri raccolti primaverili.

Dall’altra,  rappresentano la distruzione di tutto ciò che è vecchio e non serve più, per fare spazio ad una profonda rigenerazione che porta crescita e benessere per il singolo, la collettività e la natura. 

Il pane, testimone di fecondità

Ai festeggiamenti col fuoco si accompagnano spesso alcuni particolari riti della panificazione.

Infatti, in molte case si preparano altarini e si offrono delle piccole pagnotte a coloro che vi si fermano in preghiera. 

Queste forme rotonde di pane evocano la fecondità e le forze rigenerative e riproduttive che in questo mese danno inizio alla stagione primaverile.

L’insegnamento della primavera per l’uomo moderno

La primavera, così come in natura permette al nuovo di venire alla luce, suggerisce agli esseri umani di seppellire i vecchi schemi di vita e per far fiorire nuove azioni e comportamenti e raccogliere i frutti che questi portano con sé. 

Infatti, è inutile mettere in atto vecchi meccanismi di controllo o difesa, quando invece possiamo esprimere la nostra personale creatività.

La sfida che siamo tutti chiamati ad affrontare consiste proprio nel comprendere quando è meglio fidarsi ed essere flessibili per adattarsi ad una situazione, invece di contrastarla.

Per questo occorre imparare a trasformare le nostre paure in fiducia in noi stessi, donandoci la capacità di accettare le situazioni spiacevoli, per andargli incontro e superarle con successo. 

La primavera ci insegna quindi che, per essere felici e realizzati, anzichè giudicare, rinnegare o soffocare ciò che non va, è necessario imparare ad accogliere ed amare tutti gli aspetti della nostra vita.

E in particolare le ferite che qualcun altro o noi stessi abbiamo inferto al nostro bambino interiore, cioè la parte più delicata e sensibile del nostro animo.

Dialogare con le energie che sono dentro di noi

Le forze planetarie che agiscono in questo periodo sono straordinarie.

Esse ci invitano a dialogare con le energie che sono dentro di noi, e richiedono la nostra attenzione per svegliarci dal sonno dell’inverno e vivere in pieno la primavera ormai alle porte.

In ogni circostanza, dipende sempre da noi trovare il giusto equilibrio: beato chi riesce a perdonare, lasciar andare, comprendere. 

Per questo, sarà davvero utile osservare il nostro comportamento in questo mese, magari tenendo un diario, per comprendere meglio quanto agevolmente ci muoviamo tra le zone d’ombra e luce dei nostri pensieri, ponendo particolare attenzione alle relazioni.

Un viaggio affascinante verso l’auto-realizzazione

Utilizzare consapevolmente il proprio tempo per essere maggiormente flessibili, di mente aperta e pronti a cogliere la bellezza delle coincidenze, significa intraprendere un viaggio affascinante verso l’auto-realizzazione. 

Per raggiungere questi obiettivi, sono molto utili le tecniche di Dinamica Mentale Somatopsichica e gli altri programmi socio-educativi che l’Accademia Europea distribuisce da oltre cinquant’anni a tutti i suoi iscritti 

Sono esercizi di rilassamento e visualizzazione creativa semplici e di immediata applicazione che consentono di conquistare agevolmente il benessere in ogni occasione, migliorare noi stessi e le nostre relazioni, e aumentare la nostra capacità di azione e reazione agli eventi della vita.


L’Accademia Europea svolge le sue iniziative su tutto il territorio nazionale, sia in presenza che online.

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maschere-strumento-purificazione-rinnovamento-comunicazione-menteamica
Le maschere, preziosi strumenti di purificazione, rinnovamento e comunicazione nella danza della vita.

Il nome del mese di febbraio deriva dal latino februare, che significa “purificare” o “rimediare agli errori”.

In febbraio, nell’antica Roma si tenevano importanti rituali di purificazione in onore del dio etrusco Februus e della dea romana Febris.

Anche la parola italiana febbre condivide la stessa radice, in quanto gli antichi romani leggevano nella febbre un processo di purificazione che avviene all’interno del corpo. 

Questo concetto di purificazione e rinnovamento si ritrova anche in altre culture, anche molto lontane dalla nostra.

Nel vecchio calendario giapponese, febbraio è chiamato Kisaragi, cioè “mese del cambio delle vesti”, oppure Konometsuki che significa “mese nel quale gli alberi prendono nuova vita”.

In finlandia, il mese di Febbraio è chiamato Helmikuu, che tradotto letteralmente significa “mese della perla”.

Il tema della purificazione nelle celebrazioni antiche

Il tema della purificazione si ritrova in molte celebrazioni antiche. Per esempio nell’antica Roma, a febbraio si svolgeva una festa detta februatio, in onore della divinità Iunio Februata, cioè “Giunone purificata”. 

In quell’occasione, le donne giravano per le strade della città con ceri e lampade accese, come simboli di luce. 

Invece nella tradizione celtica, i giorni a cavallo tra la fine di gennaio e i primi di febbraio erano dedicati alla dea Brigit. 

Considerata signora del fuoco, protettrice delle tradizioni e simbolo di guarigione, era una delle figure mitologiche più amate e più importanti del mondo celtico

Il suo culto era sentito così profondamente, che la chiesa cattolica lo accolse tramutandolo in Santa Brigida, che assunse tutti i carismi della dea pagana. 

Il mese di febbraio e le tradizioni carnevalesche

Febbraio è noto soprattutto per essere il mese del carnevale e si possono trovare ritualità e simbologie carnevalesche in tutte le civiltà.

L’etimologia di questo termine è incerta: molti lo fanno derivare dal latino carnem levare, cioè “eliminare la carne” dai propri pasti in occasione dell’imminente Quaresima.

Altre interpretazioni lo collegano ai carnualia, cioè ai “giochi di campagna” tipici di questo periodo, oppure al carrus navalis, il “carro a forma di nave” che sfilava per le vie della città durante i festeggiamenti.

Le origini del Carnevale dunque risalgono ad epoche antichissime e pagane. 

Per la chiesa cattolica di un tempo, il significato del carnevale era quello di cercare occasioni per riflettere e ricongiungersi a Dio. 

Invece, nell’antica Grecia era un’occasione di coesione sociale al punto che, durante questa festa, venivano fermati i procedimenti penali e liberati i prigionieri per poterli includere e farli partecipare alle celebrazioni. 

Durante queste giornate, scherzi e mascheramenti rappresentavano il caos come strumento necessario di rinnovamento della società: schiavi e padroni si invertivano nei ruoli sovvertendo le gerarchie e rovesciando le regole del vivere civile. Gli schiavi fungevano da padroni ed i padroni da schiavi. 

Terminati i festeggiamenti, l’ordine sociale costituito riemergeva rinnovato e tornava ad essere rispettato fino al carnevale successivo.

Le maschere, preziosi strumenti di comunicazione

Il simbolo per eccellenza del carnevale è la maschera.

Può sembrare strano ma, tra le sue diverse funzioni di scherzo, intrattenimento, protezione ed altre, la più significativa è quella di strumento di comunicazione con la divinità.

Indossare la giusta maschera infatti permette all’uomo di prendere le distanze dalle convenzioni universalmente accettate e di proiettarsi in un mondo diverso, mistico, tutto da scoprire e vivere.

Il mondo delle maschere è affascinante: da sempre gli esseri umani indossano delle maschere per ricordare, raccontare storie, oppure essere qualcun altro o vivere nei panni di ciò che si vorrebbe essere.

Molto spesso, indossare una maschera è indispensabile per essere sé stessi in un modo così intimo e reale che la nudità del proprio volto risulterebbe inappropriata.

Una maschera per ogni ruolo personale, familiare, sociale.

Le maschere che indossiamo cambiano nel tempo e seguono il nostro cambiamento nei nostri vari ruoli della vita nei quali, sempre, indossiamo una maschera e non saper indossare la maschera più adatta alle diverse circostanze, diventa la principale causa dei nostri grandi e piccoli disagi e malesseri.

Anche se non ce ne rendiamo conto, abbiamo sempre sul volto una maschera che ci trasforma, adeguandoci al ruolo che richiede la situazione del momento: indossiamo la maschera del figlio, o del genitore, dell’amico, del partner, dell’imprenditore o del dipendente, del capo o del sottoposto, ecc., o per dirla con i termini utilizzati dall’Analisi Transazionale, mettiamo la maschera del genitore, dell’adulto o del bambino (tre stati dell’io) nelle diverse sfaccettature di questi importantissimi modi di relazionarsi.

Il nostro equilibrio psico-fisico dipende proprio dalla nostra capacità di indossare la maschera del momento, dalla velocità con la quale sappiamo cambiarla e da quanti personaggi siamo in grado di interpretare con padronanza dei rispettivi ruoli.

Questo perché nella quotidianità, ogni nostro ruolo ci obbliga ad interpretare una specifica parte e ad indossare la relativa maschera senza che i ruoli siano confusi.

Il palcoscenico della vita ha il sipario continuamente aperto ed ognuno di noi è contemporaneamente il regista di se stesso, l’interprete ed il personaggio, il tecnico delle luci e del suono, il pubblico ed una speciale giuria che giudica continuamente e non fa mai pause.

Un nuovo umanesimo per illuminare noi stessi e le altre persone

Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti

[Luigi Pirandello, Uno, nessuno e centomila, 1926]

Ho sempre intravisto in queste parole il grande potere delle maschere come mezzo per apprendere e trasmettere il rispetto dei ruoli, propri e altrui.

Solo quando ognuno di noi, con onestà, rispetta il proprio ruolo, riesce a comprendere e rispettare il ruolo di chi ha di fronte a se e, così facendo, può recitare con maggior efficacia la propria parte.

Apprendere come migliorare la propria capacità di indossare le nostre maschere, oggi può sembrare complicato per via del grande disordine che increspa la visuale di quasi ogni ambito della nostra vita. 

Se davvero desideriamo acquisire dei validi supporti nella nostra individuale danza della vita, tra le tante opportunità che il vasto panorama della crescita personale ci offre, è a nostra disposizione uno straordinario e gratuito percorso di conoscenza e miglioramento di noi stessi.

È proposto ai propri iscritti dall’Accademia Europea CRS IDEA, la quale mette a disposizione di quanti lo desiderano semplici esercizi di rilassamento e di visualizzazione creativa, per migliorare la relazione con se stessi e con le altre persone, per migliorare la salute ed ottenere sensibili miglioramenti in diverse aree della vita e così partecipare a scrivere la storia di un urgente nuovo umanesimo.


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Rinascere nella semplicità per essere artefici di un vero cambiamento
Rinascere nella semplicità per essere artefici di un vero cambiamento

Il significato di rigenerazione del Capodanno

L’inizio di un nuovo anno porta con sé una grande forza simbolica che da sempre incoraggia l’uomo verso nuove iniziative, imprese, percorsi di vita. 

Oggi noi occidentali facciamo coincidere questo momento di passaggio così importante con una data altrettanto speciale: il primo gennaio.

Abbiamo ereditato e mantenuto questa convenzione dalla riforma giuliana, promulgata  più di duemila anni fa dall’imperatore Giulio Cesare, che volle riprendere l’antico calendario egizio.

In realtà, nelle tradizioni di diverse culture, il Capodanno è stato spesso celebrato in date diverse dal primo gennaio

Per esempio, durante il medioevo, nella Repubblica di Venezia cadeva il primo marzo; fino al diciottesimo secolo, nell’impero d’Oriente e di Russia, l’anno iniziava a settembre; ancora oggi in Cina, il capodanno si celebra il 22 gennaio.

Eppure, nel corso di ogni epoca, il capodanno ha sempre mantenuto il suo significato di rigenerazione, cambiamento, passaggio.

Gennaio prende il nome dalla divinità romana Giano, rappresentato con due facce rivolte in direzioni opposte, capaci di guardare contemporaneamente al passato e al futuro.

Per questo rappresenta ogni forma di passaggio, cambiamento e inizio, sia reale che simbolico.

L’occasione per riflettere e fare un bilancio

I primi giorni di Gennaio sembrano quindi i più indicati per fare un bilancio dei dodici mesi appena trascorsi.

Inoltre, specialmente in questo momento storico così particolare, abbiamo  l’occasione per riflettere sulla nostra storia e dei nostri avi, e cercare di comprendere le dinamiche che ci hanno condotti al punto in cui siamo arrivati oggi.

Il mondo è martoriato da diverse decine di guerre di cui una molto vicina ai nostri confini, messo sotto pressione dai continui aumenti del costo della vita, segnato da una profonda crisi culturale, sociale e umana che si protrae da molto, troppo tempo. 

A mio parere siamo giunti ad una tappa cruciale della nostra esistenza, e ancora una volta abbiamo una grande opportunità.

Infatti, possiamo trasformarla in una svolta che conduce ad un nuovo inizio, o in un punto di rottura e rimanere immobili, spettatori e complici della disfatta del genere umano.

Immaginare nuovi orizzonti

Il tempo scorre inesorabile, e se non decidiamo di fare realmente tesoro dell’anno appena trascorso, saremo diventati solo un po’ più vecchi.

Ecco quindi che le parole di grandi uomini possono essere di ispirazione e stimolo a immaginare e tracciare nuovi orizzonti per cominciare il 2023 rinnovati nel pensiero e rinfrancati nell’azione. 

Se le cose grandi vanno male, è solo perché i singoli individui vanno male, perché io stesso vado male; perciò, per essere ragionevole, l’uomo dovrà cominciare con l’esaminare se stesso.

Carl Gustav Jung – Ricordi, sogni riflessioni, 1962

La vita è fatta di attimi, come questo che stiamo vivendo. Tutto passa ed il presente è solo un soffio che subito diventa passato mentre poco prima era futuro. Noi tutti scriviamo attimo per attimo la nostra storia e ciò che scriviamo, a differenza del tempo, rimane per sempre.

Romano Battaglia

Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano. Preservami dal timore di poter perdere qualcosa della vita. Non darmi ciò che desidero ma ciò di cui ho bisogno. Insegnami l’arte dei piccoli passi

Antoine de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe

Vai con fiducia nella direzione dei tuoi sogni. Vivi la vita che hai immaginato.

Henry David Thoreau

Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L’audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora.

Johann Wolfgang von Goethe

Tra vent’anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l’ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite. 

Mark Twain

Non cercare di essere sempre perfetto, perché ti dò una buona notizia, nessuno lo è. Sii semplicemente un buon esempio per chi ti sta intorno. Ama le cose che fai e sii felice.

Stephen Littleword

Gli sciocchi aspettano il giorno fortunato, ma ogni giorno è fortunato per chi sa darsi da fare.

Buddha

La continuità ci dà le radici; il cambiamento ci regala i rami, lasciando a noi la volontà di estenderli e di farli crescere fino a raggiungere nuove altezze

Pauline R. Kezer

Trovare dentro noi stessi una nuova e maggiore motivazione

Oggi sempre più persone credono che la vita sia una faccenda complicata, e per questo cadono nella trappola di cercare all’esterno soluzioni altrettanto complicate alle proprie incertezze, turbamenti, malesseri. 

Invece, dentro di noi c’è già tutto quello di cui abbiamo bisogno, perché la risposta più efficace alla nostra epoca cervellotica, contorta e contraddittoria è prendere per mano la semplicità e riflettere l’amore nella nostra vita come una luce visibile a tutti.

Si tratta di una sfida molto importante, e possiamo affrontarla con successo anche grazie alle tecniche meditative di riequilibrio somatopsichico dell’Accademia Europea C.R.S. – I.D.E.A.

Sono esercizi semplici e di immediata comprensione e applicazione, che da cinquant’anni aiutano migliaia di persone a trovare dentro sé stesse una nuova e maggiore motivazione per un pieno e totale accesso al proprio potenziale.

Buon 2023 a tutti!


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