Una nuova primavera: avidità e predominio diventano generosità, servizio e cooperazione

La storia si ripete? Diceva Cioran:

A voler essere esatti, non si ripete ma, poiché le illusioni di cui l’uomo è capace sono limitate di numero, esse ritornano sempre sotto un diverso travestimento, dando così a una porcheria ultradecrepita, un’aria di novità e una vernice tragica.

Emil Cioran, L’inconveniente di essere nati, 1973

Leggendo queste parole mi ritorna in mente una riflessione di Jung a me molto cara, scritta il secolo scorso:

Oggi si vuol sentire parlare di grandi programmi politici ed economici, ossia proprio di quelle cose che hanno condotto i popoli a impantanarsi nella situazione attuale. 

Ed ecco che uno viene a parlare di sogni e di mondo interiore. Tutto ciò è ridicolo. Che cosa vuole ottenere di fronte ad un enorme programma economico, di fronte ai cosiddetti “problemi della realtà”?

Ma io non parlo alle Nazioni. Io mi rivolgo solo a pochi uomini. Se le cose grandi vanno male è solo perché i singoli individui vanno male, perché io stesso vado male. 

Perciò, per essere ragionevole, l’uomo dovrà cominciare ad esaminare se stesso. 

E poiché l’autorità non riesce a dirmi più nulla, io ho bisogno di una conoscenza delle intime radici del mio essere soggettivo. È fin troppo chiaro che se il singolo non è realmente rinnovato nello spirito neppure la società può rinnovarsi poiché essa consiste nella somma degli individui”.

Carl Gustav Jung – Ricordi, sogni riflessioni, 1962

Queste parole portano il mio pensiero al preambolo dell’atto costitutivo dell’UNESCO che recita:

I Governi degli Stati membri della presente Convenzione, in nome dei loro popoli, dichiarano che, poiché le guerre nascono nella mente degli uomini, è nello spirito degli uomini che devono essere poste le difese della pace.

Unesco – Atto Costitutivo, 1945

Queste sono solo alcune tra le innumerevoli e autorevoli proposte che riguardano l’evoluzione della specie umana.

Lo stato emozionale dell’intera comunità umana

Ciononostante, basta seguire un telegiornale o leggere un quotidiano per rendersi conto dello stato involutivo in cui versa l’intera comunità umana, mossa da emozioni che di evolutivo hanno ben poco o niente.

Tra le notizie più devastanti emozionalmente, oggi ci colpisce in particolare la tragedia in atto a casa nostra: una guerra in Europa, a due passi dai nostri confini nazionali.

La maggior parte dei cronisti e dei media la trattano nel modo noto ormai a tutti, cioè con la stessa verve con cui si racconta una partita di calcio.

È una guerra che si combatte con armi modernissime, anche se assomiglia ai combattimenti corpo a corpo di qualche secolo fa.

Allora il sangue e la sofferenza non apparivano sullo schermo di una TV o uno smartphone, ma laceravano direttamente i corpi e le coscienze. 

Certo, quelle di oggi sono armi intelligentissime, prodotte con altissima tecnologia, ma che hanno l’unico e antico scopo: ammazzare persone e distruggere territori.

E se tra le persone prese di mira, tutte orgogliosamente abbigliate con divise con i colori della propria nazione, ci scappa la morte di qualche civile, di anziani e bambini, chiamiamo questo il “prezzo della guerra”. 

E se tra i presidi militari bombardati poi ci scappa anche qualche scuola, ospedale o casa privata, anche questo è il prezzo della guerra.

Una lezione che non abbiamo ancora imparato

Allora, mi chiedo a cosa siano servite le lezioni della storia e le innumerevoli manifestazioni di ripudio delle dittature, delle guerre e delle azioni disumane.

In particolare, penso all’ultimo conflitto mondiale, del quale ascoltiamo ancora le tristi testimonianze di chi realmente lo ha vissuto e il cui doloroso ricordo è ancora lucido.

Mi chiedo anche a cosa siano serviti i costosissimi apparati diplomatici, e con quale coscienza si possano considerare carta straccia i numerosi trattati di pace che le nazioni finora hanno scritto, firmato e promosso.

Per esempio, la Dichiarazione universale dei diritti umani, o le costituzioni degli attuali paesi democratici tra le quali brilla la nostra Costituzione della Repubblica Italiana, fin troppo bistrattata.

Tutto questo a me pare sia servito a… nulla!

L’istruzione è inutile se non rende i nostri figli più umani

Mi permetto di dare voce al mio piccolo pensiero, quello di un “nessuno”, un uomo qualunque che non sa nulla di alta finanza, geopolitica ed economia.

Ed è così che mi viene in mente la lettera che il preside di un liceo americano aveva l’abitudine di scrivere ai suoi insegnanti ad ogni inizio di anno scolastico:

Caro professore, sono un sopravvissuto di un campo di concentramento. I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite da ingegneri istruiti; bambini uccisi con  veleno da medici ben formati; lattanti uccisi da infermiere provette; donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiore e università. 

Diffido, quindi, dall’istruzione. La mia richiesta è: aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani. I vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti. La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani. 

Anniek Cojean, Les mémoires de la Shoah, in Le Monde del 29 aprile 1995.

Il rischio di un’estinzione totale

“Aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani” è una sollecitazione di enorme importanza.

Specialmente oggi che sembriamo molto più affascinati dalla tecnologia che dalla nostra dimensione umana e sociale. 

Questo è anche lo spirito della celebre dichiarazione redatta da Bertrand Russell e sottoscritta da Albert Einstein e altri dieci scienziati di prestigio mondiale.

È stata presentata nel 1955 in occasione di una campagna internazionale per il disarmo nucleare, e si conclude con le seguenti parole: 

Ci attende, se lo vogliamo, un futuro di continuo progresso in termini di felicità, conoscenza e saggezza. Vogliamo invece scegliere la morte solo perché non siamo capaci di dimenticare le nostre contese? 

Ci appelliamo, in quanto esseri umani, ad altri esseri umani: ricordate la vostra umanità, e dimenticate il resto. Se ci riuscirete, si aprirà la strada verso un nuovo Paradiso; altrimenti, vi troverete davanti al rischio di un’estinzione totale. 

Invitiamo questo congresso, e per suo tramite gli scienziati di tutto il mondo e la gente comune, a sottoscrivere la seguente mozione:

In considerazione del fatto che in una futura guerra mondiale verrebbero certamente impiegate armi nucleari e che tali armi sono una minaccia alla sopravvivenza del genere umano, ci appelliamo con forza a tutti i governi del mondo affinché prendano atto e riconoscano pubblicamente che i loro obbiettivi non possono essere perseguiti mediante una guerra mondiale e di conseguenza li invitiamo a trovare mezzi pacifici per la risoluzione di tutte le loro controversie.

Manifesto Russell-Einstein, 9 luglio 1955

Due elefanti che combattono

In questi giorni, penso spesso ad un’immagine fantasiosa di due elefanti che combattono per conquistare un pezzo di territorio: l’unica a rimetterci davvero è l’erba che calpestano. 

Potete immaginare chi sottintendo alle due enormi creature, e chi sia per me l’erba calpestata: siamo noi, le persone normali, tanti piccoli “nessuno” che si trovano ad essere trattati come pidocchi.

Anche se la storia non parlerà mai di noi, ci rimane il dovere di portare rispetto alla storia dei nostri avi, e coltivare nella nostra mente pensieri di amore e di solidarietà.

Oggi, questo è il pensiero davvero rivoluzionario.

Una grande e attualissima speranza: una nuova primavera

Se anche tu come me hai conosciuto l’Accademia Europea CRS-IDEA, probabilmente sentirai il tuo cuore aprirsi ad una grande e attualissima speranza.

Infatti i suoi programmi socio-educativi sono finalizzati a “diventare esseri umani” nelle migliori condizioni di benessere possibili.

È una nuova primavera, soprattutto nella natura umana, durante la quale i pensieri di avidità e predominio lasciano il posto a pensieri di generosità, servizio e cooperazione.

Credo che in questo senso ci sia ancora tanto da fare.

Per questo, auguro a tutti di vivere la propria personale primavera, nella quale scienza e coscienza tornano ad essere gli artefici di un ideale stato di benessere ed una nuova ed etica evoluzione umana.

Tutto questo è possibile grazie anche alla Dinamica Mentale Somatopsichica, il metodo socio-educativo interdisciplinare e multidisciplinare che l’Accademia Europea CRS IDEA da cinquant’anni distribuisce gratuitamente ai propri iscritti.


L’Accademia Europea svolge le sue iniziative su tutto il territorio nazionale, sia in presenza che online.

Consulta l’agenda degli appuntamenti di formazione dell’Accademia Europea cliccando sul link:

O chiedi informazioni al numero verde

numero-verde-accademia-europea-800-148-758

Print Friendly, PDF & Email