Le maschere, preziosi strumenti di purificazione, rinnovamento e comunicazione nella danza della vita.

Il nome del mese di febbraio deriva dal latino februare, che significa “purificare” o “rimediare agli errori”.

In febbraio, nell’antica Roma si tenevano importanti rituali di purificazione in onore del dio etrusco Februus e della dea romana Febris.

Anche la parola italiana febbre condivide la stessa radice, in quanto gli antichi romani leggevano nella febbre un processo di purificazione che avviene all’interno del corpo. 

Questo concetto di purificazione e rinnovamento si ritrova anche in altre culture, anche molto lontane dalla nostra.

Nel vecchio calendario giapponese, febbraio è chiamato Kisaragi, cioè “mese del cambio delle vesti”, oppure Konometsuki che significa “mese nel quale gli alberi prendono nuova vita”.

In finlandia, il mese di Febbraio è chiamato Helmikuu, che tradotto letteralmente significa “mese della perla”.

Il tema della purificazione nelle celebrazioni antiche

Il tema della purificazione si ritrova in molte celebrazioni antiche. Per esempio nell’antica Roma, a febbraio si svolgeva una festa detta februatio, in onore della divinità Iunio Februata, cioè “Giunone purificata”. 

In quell’occasione, le donne giravano per le strade della città con ceri e lampade accese, come simboli di luce. 

Invece nella tradizione celtica, i giorni a cavallo tra la fine di gennaio e i primi di febbraio erano dedicati alla dea Brigit. 

Considerata signora del fuoco, protettrice delle tradizioni e simbolo di guarigione, era una delle figure mitologiche più amate e più importanti del mondo celtico

Il suo culto era sentito così profondamente, che la chiesa cattolica lo accolse tramutandolo in Santa Brigida, che assunse tutti i carismi della dea pagana. 

Il mese di febbraio e le tradizioni carnevalesche

Febbraio è noto soprattutto per essere il mese del carnevale e si possono trovare ritualità e simbologie carnevalesche in tutte le civiltà.

L’etimologia di questo termine è incerta: molti lo fanno derivare dal latino carnem levare, cioè “eliminare la carne” dai propri pasti in occasione dell’imminente Quaresima.

Altre interpretazioni lo collegano ai carnualia, cioè ai “giochi di campagna” tipici di questo periodo, oppure al carrus navalis, il “carro a forma di nave” che sfilava per le vie della città durante i festeggiamenti.

Le origini del Carnevale dunque risalgono ad epoche antichissime e pagane. 

Per la chiesa cattolica di un tempo, il significato del carnevale era quello di cercare occasioni per riflettere e ricongiungersi a Dio. 

Invece, nell’antica Grecia era un’occasione di coesione sociale al punto che, durante questa festa, venivano fermati i procedimenti penali e liberati i prigionieri per poterli includere e farli partecipare alle celebrazioni. 

Durante queste giornate, scherzi e mascheramenti rappresentavano il caos come strumento necessario di rinnovamento della società: schiavi e padroni si invertivano nei ruoli sovvertendo le gerarchie e rovesciando le regole del vivere civile. Gli schiavi fungevano da padroni ed i padroni da schiavi. 

Terminati i festeggiamenti, l’ordine sociale costituito riemergeva rinnovato e tornava ad essere rispettato fino al carnevale successivo.

Le maschere, preziosi strumenti di comunicazione

Il simbolo per eccellenza del carnevale è la maschera.

Può sembrare strano ma, tra le sue diverse funzioni di scherzo, intrattenimento, protezione ed altre, la più significativa è quella di strumento di comunicazione con la divinità.

Indossare la giusta maschera infatti permette all’uomo di prendere le distanze dalle convenzioni universalmente accettate e di proiettarsi in un mondo diverso, mistico, tutto da scoprire e vivere.

Il mondo delle maschere è affascinante: da sempre gli esseri umani indossano delle maschere per ricordare, raccontare storie, oppure essere qualcun altro o vivere nei panni di ciò che si vorrebbe essere.

Molto spesso, indossare una maschera è indispensabile per essere sé stessi in un modo così intimo e reale che la nudità del proprio volto risulterebbe inappropriata.

Una maschera per ogni ruolo personale, familiare, sociale.

Le maschere che indossiamo cambiano nel tempo e seguono il nostro cambiamento nei nostri vari ruoli della vita nei quali, sempre, indossiamo una maschera e non saper indossare la maschera più adatta alle diverse circostanze, diventa la principale causa dei nostri grandi e piccoli disagi e malesseri.

Anche se non ce ne rendiamo conto, abbiamo sempre sul volto una maschera che ci trasforma, adeguandoci al ruolo che richiede la situazione del momento: indossiamo la maschera del figlio, o del genitore, dell’amico, del partner, dell’imprenditore o del dipendente, del capo o del sottoposto, ecc., o per dirla con i termini utilizzati dall’Analisi Transazionale, mettiamo la maschera del genitore, dell’adulto o del bambino (tre stati dell’io) nelle diverse sfaccettature di questi importantissimi modi di relazionarsi.

Il nostro equilibrio psico-fisico dipende proprio dalla nostra capacità di indossare la maschera del momento, dalla velocità con la quale sappiamo cambiarla e da quanti personaggi siamo in grado di interpretare con padronanza dei rispettivi ruoli.

Questo perché nella quotidianità, ogni nostro ruolo ci obbliga ad interpretare una specifica parte e ad indossare la relativa maschera senza che i ruoli siano confusi.

Il palcoscenico della vita ha il sipario continuamente aperto ed ognuno di noi è contemporaneamente il regista di se stesso, l’interprete ed il personaggio, il tecnico delle luci e del suono, il pubblico ed una speciale giuria che giudica continuamente e non fa mai pause.

Un nuovo umanesimo per illuminare noi stessi e le altre persone

Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti

[Luigi Pirandello, Uno, nessuno e centomila, 1926]

Ho sempre intravisto in queste parole il grande potere delle maschere come mezzo per apprendere e trasmettere il rispetto dei ruoli, propri e altrui.

Solo quando ognuno di noi, con onestà, rispetta il proprio ruolo, riesce a comprendere e rispettare il ruolo di chi ha di fronte a se e, così facendo, può recitare con maggior efficacia la propria parte.

Apprendere come migliorare la propria capacità di indossare le nostre maschere, oggi può sembrare complicato per via del grande disordine che increspa la visuale di quasi ogni ambito della nostra vita. 

Se davvero desideriamo acquisire dei validi supporti nella nostra individuale danza della vita, tra le tante opportunità che il vasto panorama della crescita personale ci offre, è a nostra disposizione uno straordinario e gratuito percorso di conoscenza e miglioramento di noi stessi.

È proposto ai propri iscritti dall’Accademia Europea CRS IDEA, la quale mette a disposizione di quanti lo desiderano semplici esercizi di rilassamento e di visualizzazione creativa, per migliorare la relazione con se stessi e con le altre persone, per migliorare la salute ed ottenere sensibili miglioramenti in diverse aree della vita e così partecipare a scrivere la storia di un urgente nuovo umanesimo.


L’Accademia Europea svolge le sue iniziative su tutto il territorio nazionale, sia in presenza che online.

Consulta l’agenda degli appuntamenti di formazione dell’Accademia Europea cliccando sul link:

O chiedi informazioni al numero verde

numero-verde-accademia-europea-800-148-758

Print Friendly, PDF & Email