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L’abbraccio della Dinamica Mentale Somatopsichica 

Il contatto fisico è indispensabile al nostro corretto sviluppo

Tutta la nostra esistenza, dai primi momenti della nascita, è segnata dal contatto fisico che ha la funzione di alimentare e rendere stabile la nostra autostima.

Avere un punto di riferimento, un gesto di consolazione, un segnale che ci motiva e ci spinge a migliorarci costantemente, è utile per il nostro sviluppo psicofisico. 

Infatti, il calore del tocco umano genera diverse reazioni chimiche nel nostro organismo e attiva la produzione di diversi ormoni.

Tra tutti, l’ossitocina consente di vivere la condizione dell’empatia, riduce i livelli di stress, agevola la lettura delle emozioni, migliora la nostra socializzazione e il senso di appartenenza.

Ho imparato che ogni giorno dovresti spingerti a toccare qualcuno. La gente ama una carezza affettuosa, o soltanto un’amichevole pacca sulla schiena.

Maya Angelou

Come il nostro cervello può riprodurre le sensazioni generate dal contatto fisico

Questa condizione è necessaria al nostro organismo e può essere recuperata anche su un piano diverso dal livello fisico esteriore. 

Infatti, è noto che il nostro cervello, in particolari condizioni, può riprodurre e far rivivere al corpo le stesse sensazioni chimiche e psicofisiche che vengono generate dal contatto fisico.

Non sempre, durante la nostra vita, riusciamo a godere del tocco umano, soprattutto quando siamo concentrati nel lavoro, oppure nell’attività frenetica delle nostre giornate. 

Questa tensione cronica molto spesso ci esaspera a tal punto da distoglierci dal contatto con la realtà che ha bisogno anche dell’energia che da esso proviene. 

Che fare allora di fronte a questo? È possibile far vivere al nostro cervello le stesse informazioni che riceve quando è esposto al contatto?

La Dinamica Mentale e l’utilizzo dell’immaginazione creativa

Recenti studi hanno dimostrato che questo è possibile, e su questa base si sono sviluppati vari metodi e pratiche che hanno la funzione di addestrare il nostro organismo a riprodurre tutte queste condizioni, combinando la meditazione orientale con altre discipline occidentali.

La meditazione purifica l’anima, governa gli affetti, dirige le azioni, corregge gli eccessi. Forma i costumi, rende la vita onesta e bene ordinata, dà la scienza delle cose umane e divine.

San Bernardo di Chiaravalle

Fra tutte, emerge la Dinamica Mentale Somatopsichica, che io ho scelto come percorso di crescita e di sviluppo personale e anche per regalare al mio organismo degli abbracci più intensi e profondi di cui posso godere liberamente ogni volta che ne sento il bisogno.

Il suo principio si fonda sull’utilizzo dell’immaginazione per creare immagini che portano consapevolmente il nostro cervello ad una frequenza più bassa.

Questo lo rende capace di rievocare le stesse sensazioni che percepisce quando è esposto a stimoli fisici esterni.

È un modo originale e creativo per poter dedicare attenzione quelle cose che nella quotidianità molto spesso sfuggono o restano nascoste nell’ombra; ma è anche un ottimo rimedio per apportare al nostro organismo quei cambiamenti che offrono punti di vista nuovi e utili per elevarsi e affrontare le situazioni della vita con un nuovo slancio più costruttivo.


L’Accademia Europea svolge le sue iniziative su tutto il territorio nazionale, sia in presenza che online.

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Frequenze al limite, come superare questa emergenza

Un nuovo paradigma della vita sociale

Il periodo di emergenza ci ha messi di fronte al rumore della solitudine; infatti, ha ridimensionato ogni nostro legame e relazione, relegandoci spesso a piccoli spazi di confort, nel tentativo di tutelare al massimo la nostra salute. Ciascuno di noi ha dovuto riorganizzare i propri ritmi abituali adattandoli a questo nuovo paradigma della vita sociale.

Abbiamo dovuto imparare degli stili di vita che ci erano estranei, siamo stati costretti a rivedere i concetti di tempo e di spazio; spesso siamo stati mess nella condizione di scegliere alcune compagnie piuttosto che altre. Ma per fortuna sappiamo che l’uomo è un animale sociale. Grazie a questo, è stato capace di adattarsi, con qualche difficoltà, alla nuova situazione.

L’adattabilità è una grande risorsa perché la vita è così imprevedibile e le cose possono cambiare durante la notte.

Chanda Kochhar

Una costante determinata dall’incertezza

Nonostante questo, le nostre giornate sono caratterizzate da una costante determinata dall’incertezza e dalla impossibilità di progettare la nostra vita ad ampio spettro. Siamo costretti a tenere la torcia bassa per illuminare ogni nostro passo, e a procedere come equilibristi su questo filo che comunque continua a reggerci.

Questa situazione di precarietà non ci è molto di aiuto; se da un lato tiene la nostra attenzione al presente, dall’altro ingolfa i nostri pensieri che continuano a rimbombare nel nostro cervello. Questo ci mette continuamente in uno stato di tensione e di allerta. Ogni segnale che captiamo dall’informazione e dalla nostra vita quotidiana si trasforma subito in una spia di allarme che mantiene bloccato il pensiero stesso.

Quando un pensiero ti domina lo ritrovi espresso dappertutto, lo annusi perfino nel vento.

Thomas Mann

Frequenze cerebrali ad alto regime

Questa nube di pensieri forza la nostra mente a tenere le frequenze cerebrali ad alto regime e in continua attività. Sappiamo che lo scambio di informazioni all’interno del nostro cervello avviene attraverso le connessioni elettriche o chimiche che intercorrono tra i neuroni. Tuttavia, i nostri neuroni non possono sopportare un carico troppo grande di informazioni, altrimenti a lungo andare possono verificarsi episodi di cortocircuito tra le sinapsi.

Tenere il pensiero bloccato su una determinata situazione non giova a nulla e non conduce a nessun approdo. La mente continuerà a consumare energia che potrebbe essere usata consapevolmente per trovare soluzioni adeguate e alleggerire l’eccessiva attività cerebrale.

Di fronte a questo, è necessario riportare in equilibrio le frequenze del nostro cervello mettendoci nelle condizioni di operare in modo ottimale e tranquillo.

La volontà di cambiare atteggiamento

Per poter giungere a questo obiettivo dobbiamo intraprendere un percorso interiore che richiede grande impegno e soprattutto la volontà di cambiare atteggiamento; un percorso che porta ad allenare il nostro cervello ad abbassare la sua attività attraverso l’esercizio del silenzio, dell’ immaginazione, percependo ciò che emerge da questa ginnastica mentale .

Molto spesso infatti, le soluzioni risiedono nel profondo del nostro essere e vengono sempre più seppellite dal rumore dei nostri pensieri. E sono proprio i nostri pensieri che le allontanano dalla nostra disponibilità e si sostituiscono a loro come dei parassiti. Sono i nostri pensieri a toglierci il timone del controllo impossessandosi di un habitat che non è il loro.

Sarà meglio che cerchiamo di vedere il positivo, e solo il positivo, tanto o poco che sia, e di programmarci noi, d’ora in poi, la nostra vita, al fine di ottenere la felicità, la pienezza psicofisica, il successo, il benessere totale e che ci ripetiamo quotidianamente frasi di questo tipo: da questo momento, sono io che prendo la vita nelle mie mani. Sono io l’artefice della mia vita.

Carmen Meo Fiorot

La Dinamica Mentale Somatopsichica: ginnastica della mente

Questa modalità di ginnastica della mente viene proposta da divesi anni con il metodo di Dinamica Mentale Somatopsichica; una vera miniera di risorse e strategie che offrono all’atleta determinato tutti gli strumenti e gli attrezzi per gestire al meglio tutte le circostanze che la vita pone di fronte al suo cammino.

È un programma di crescita personale che funziona nella misura in cui si decide di investire del tempo da dedicare a sé stessi; soprattutto è un’esperienza che matura gradualmente attraverso piccoli passi che innescano il processo di elevazione fisica, mentale, razionale e spirituale della persona che si mette in gioco.


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La spiritualità: un’altra forma di conoscenza

Durante la nostra esistenza, da quando usciamo dal grembo di nostra madre, il mondo ci appare in modo sempre più completo. 

Nella vita intrauterina, infatti, la nostra conoscenza era legata essenzialmente all’olfatto, all’udito e al tatto con cui abbiamo iniziato ad esplorare la realtà e a costruire i nostri primi punti di riferimento. 

Ogni odore, suono o oggetto ci ha consentito di costruire la prima mappa, di orientarci all’interno di essa, di collegare gli elementi intorno a noi e di poterli riconoscere.

L’evento della nascita ha aggiunto una capacità in più: ci ha consegnato il dono della vista che ci ha messi in grado di essere un po’ più autonomi e di distaccarci sempre di più dalla conoscenza diretta data dal contatto.

Grazie ad essa infatti, siamo diventati molto più padroni delle nostre scelte e dei nostri comportamenti al punto che l’abbiamo fatta diventare la corsia preferenziale della nostra conoscenza abbassando leggermente l’intensità degli altri sensi per recuperarla solo nel momento del reale bisogno.

È però importante e necessario essere consapevoli che tutte le facoltà di cui abbiamo fatto esperienza sono utili in egual misura alla nostra crescita e al nostro progresso; è proprio l’armonia delle parti che ci consegna la realtà in modo completo e totale e che ci consente anche di tenere accesa la spia della curiosità.

Se la conoscenza che tu possiedi non t’insegna nulla del valore delle cose, e non ti libera dalla schiavitù della materia, mai ti accosterai al trono della Verità.

Khalil Gibran

Ma la nostra vita si ferma solo alla conoscenza che proviene dalla materia?

Certamente, l’esperienza diretta delle cose costituisce un saldo fondamento della nostra esistenza ma questo non basta a sé stesso per consegnarci esattamente tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Ciascuno di noi possiede anche un’altra capacità molto importante che spesso viene relegata in un angolo nascosto della nostra persona che gode di una fondamentale importanza accanto alla conoscenza empirica.

Questo altro volto della conoscenza ha radici molto più profonde all’interno del nostro io e ci offre l’opportunità di superare il dato materiale e di volgere lo sguardo oltre il dato visibile.

Essa ha un oggetto metafisico e una prospettiva universale: intende impegnare l’uomo nella ricerca intensa del senso di vivere, lo interroga sulla sua identità autentica, sulla sua origine e sulla missione che intende compiere durante la sua presenza nel creato.

La conoscenza spirituale intende offrire all’uomo le linee guida etiche, i riferimenti morali e arricchire di sentimenti, emozioni, valori ed ideali l’universo che egli già conosce attraverso l’esperienza dei sensi.

Quale è la gioia più grande di una persona illuminata? Incontrarsi con un altro illuminato e poter parlare allo stesso livello, sperimentare il piacere di essere di fronte a qualcuno non per parlare di sé, ma per vibrare insieme sullo stesso registro.

Alejandro Jodorowsky

Potremmo quasi immaginarla come una competenza trasversale che investe l’uomo in ogni luogo, tempo e cultura e gli pone di fronte un orizzonte da scoprire dove può ritrovare le sue aspirazioni e utilizzarle per sviluppare un atteggiamento responsabile verso sé stesso, verso gli altri e verso il mondo di cui ne è la sostanza.